HOBBES
HOBBES E LO STATO ASSOLUTO
-Thomas Hobbes è una delle personalità più singolari del pensiero moderno.
-Egli è un' assertore convinto dell' assolutismo regio, visto come l' unico baluardo contro l' inevitabile disordine a cui la società andrebbe incontro senza un governo monarchico che assommi in sé tutte le prerogative del dominio.
-Hobbes compie in prima persona l' esperienza dell' individualismo e dell'aggressività di cui è capace l'animo umano.
-Durante la sua esistenza, Hobbes assiste ai fatti drammatici che colpiscono il suo paese, non per questo nel 1640 emigra in Francia e solo dopo undici anni ritorna in patria, a Londra.
-Una situazione personale e politica così difficile contribuisce certamente a indirizzare il pensiero di Hobbes verso l' aspirazione alla pace, che secondo il filosofo deve essere perseguita tramite la certezza dell' applicazione della legge e un potere forte.
-M il suo progetto politico nasce anche da una visione pessimistica dell' essere umano.
-Questa concezione negativa della natura umana porta Hobbes a descrivere l' uomo come un essere alla mercè del proprio interesse personale.
-Il filosofo mira a elaborare una dottrina politica sulla cui base organizzare una comunità civile ordinata e pacifica.
LA PROSPETTIVA MATERIALISTICA
-La dottrina di Hobbes è incentrata sulla convinzione secondo cui gli individui sono animati dall' egoismo e mossi ad agire in vista del proprio interesse personale, in una condizione di perenne conflitto di tutti contro tutti.
-Tale concezione deriva dalla materialistica con cui Hobbes guarda all' uomo.
-Fin dalle prime pagine del 'Leviano' Hobbes precisa che ogni conoscenza deriva dai sensi.
-Infatti l'apparato percettivo dell' uomo reagisce producendo le immagini degli oggetti.
-Tali immagini permanendo nella memoria e collegandosi con altre immagini sensibili, dando origine a ciò che chiamiamo immaginazione.
-Su questo processo si innesta l'attività dell' intelletto che opera sui segni linguistici collegando tra loro i nomi attribuiti convenzionalmente alle immagini delle cose.
-Per il filosofo la suprema facoltà che calcola o attività computazionale.
-Nella prospettiva gnoseologica la scienza viene colta come una costruzione artificiale di carattere logico e linguistico.
-Hobbes pensa che la scienza non rispecchi la realtà, ma sia soltanto un reticolo di concetti convenzionali.
-La ragione può soltanto definire i concetti, compararli, sommarli, sottrarli, in una parola generalizzarli e lo fa attraverso il linguaggio.
-Il linguaggio svolge due importanti funzioni:
- serve a designare le cose→ in modo tale che l' uomo possa sempre ricordarle e richiamarle alla memoria;
- serve a far comprendere agli altri le cose che pensiamo e le connessioni che abbiamo stabilito tra esse.
-Hobbes presta tanta attenzione al linguaggio perché sono le parole che consentono alla ragione umana, di operare quella generalizzazione necessaria alla costruzione dell'edificio della scienza e della conoscenza.
-Hobbes nel suo sistema tutta l' attività mentale è ricondotta alla sensazione e al movimento.
-Da questi due fattori fondamentali derivano le immagini delle cose a cui sono attribuiti i nomi che vengono utilizzati e collegati nei ragionamenti.
-Per Hobbes il pensiero, la volontà e le emozioni sono riconducibili alla materia corporea all' azione di essa sul cervello e alla reazione di quest' ultimo, che mette in moto il corpo.
-Anche l'anima non è che corpo.
-In questa prospettiva materialistica, perfino i concetti di bene e di male e i sentimenti che ne derivano sono riconducibili alla corporeità.
-Bene→ ciò che l'uomo desidera e che favorisce la conservazione fisica dell' uomo;
- Male→ ciò che l'uomo respinge e minaccia la sua sopravvivenza.
-Hobbes afferma che si può parlare solamente di << libertà di fare ciò che la volontà ha deciso>> mai di << libertà di volere>>.
-Inoltre l'uomo agisce sempre e necessariamente perché mosso dall'appetito o dal timore.
-Essi sono due stimoli necessari e naturali a cui la volontà umana non può sottrarsi.
LA TEORIA DELL' ASSOLUTISMO POLITICO
-Hobbes afferma che gli individui non possiedono un naturale istinto "socievole" o "amorevole" verso gli altri, essendo piuttosto dominati da sentimenti quali il bisogno e il timore.
-Tali passioni caratterizzano per Hobbes 'LO STATO DI NATURA'.
-In esso ogni persona mira a procurarsi ciò che serve alla propria sopravvivenza e autoconservazione.
-In tale contesto non ci sono limitazioni dell' individuo, che però causerebbe la sopraffazione reciproca.
-Hobbes argomenta che gli uomini non sono sempre in conflitto tra di loro.
(Con conflitto non sono ci sono comprese le guerre)
-Per Hobbes l'ostilità, il conflitto, la violenza e la sopraffazione reciproca sono dunque prerogative delle stato di natura.
-Tale concezione non costituisce tanto una realtà effettiva e pienamente realizzata nella storia quanto un' ipotesi teorica razionale su ciò che potrebbe verosimilmente accadere nella società umana se non ci fosse una forma di potere superiore a regolamentare i rapporti tra gli individui.
-Lo stato di natura si rivela un'ipotesi "verificata", seppure parzialmente.
-Secondo Hobbes se gli uomini vogliono sopravvivere devono evitare la lotta indiscriminata di tutti contro tutti e porre dei freni al proprio diritto soggettivo e alla illuminata libertà di ciascuno.
-Infatti proprio da essa nasce il bisogno di dare origine alla società civile, che è un compromesso tra gli individui.
-Ovviamente i patti stabiliti devono essere rispettati da tutti i componenti della società.
-Poiché se non si rispettassero i patti, l' accordo preso si ricondurrebbe a parole vacue e gli uomini resterebbero nello stato di guerra.
-Secondo le leggi naturali è razionale e opportuno che gli uomini sacrificano i propri diritti naturali e costituiscono una società politica e civile.
-A tal fine possono stabilire un 'pactum unions' (patto di unione).
-Soltanto che gli uomini saranno sempre in competizione per l'onore e la dignità.
-Gli esseri umani hanno l'uso della ragione e del linguaggio in virtù del quale possono criticare e comunicare in pubblico le proprie idee, che quello tra gli uomini è solamente un' accordo artificiale, frutto di volontà, stabilità mediante un patto.
-Inoltre c'é anche il 'pactum subictionis' (patto di sottomissione), grazie a cui gli uomini conferiscono tutto il proprio diritto e la propria forza a un singolo in grado di ridurre i diversi voleri a una sola volontà.
-Per Hobbes il potere attribuito all' autorità deve essere assoluto.
-Egli allo stato assoluto da il nome 'Leviano'.
-Nel 'Leviano' Hobbes raffigura il re come un individuo sovraumano.
-Non per questo colui che rappresenta questa autorità è denominato "sovrano" in quanto individuo superiore a tutti.
-Hobbes spiega che si può raggiungere un tale ruolo "sovrano" in due modi:
-il primo prevede l'impiego delle forze;
-il secondo prevede un accordo tra le persone.
-Per Hobbes ulteriori forme di governo non sono contemplate. La monarchia è il metodo migliore per governare uno stato.
-Poiché in primo luogo, non c'é motivo di credere che il re agisca per il proprio interesse privato a scapito di quello pubblico;
Video prospettiva materialistica
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